I Scuola SISEC 2017. Intervista a Paola De Vivo, organizzatrice della scuola

La Società Italiana di Sociologia Economica organizza la I Scuola SISEC 2017, che si terrà a Ischia dal 2 al 7 Ottobre, dal titolo “LAVORO, IMPRESA, SVILUPPO: LE PROSPETTIVE DELLA SOCIOLOGIA ECONOMICA“. Abbiamo così deciso di approfondire la conoscenza su questa scuola tramite due interviste. La prima intervista a Francesco Ramella, Presidente della SISEC, potete leggerla qui. La seconda intervista, che presentiamo qui di seguito e più orientata ad approfondire aspetti didattici e organizzativi, è con Paola De Vivo, membro del Consiglio direttivo della SISEC, organizzatrice della scuola.

Ci descrivi brevemente l’organizzazione della scuola, la struttura, la durata e i suoi principali obiettivi?

La prima Scuola Sisec (2-7ottobre 2017), come sottolineato dal Presidente, ha l’obiettivo, e aggiungerei l’ambizione, di offrire a giovani studiosi che hanno interesse per questa disciplina conoscenze, strumenti e metodologie avanzate in un contesto di apprendimento caratterizzato da una forte condivisione tra partecipanti e docenti. Avendo un rilievo nazionale, essa si propone, inoltre, di favorire la nascita e il consolidamento di reti accademiche che valorizzino la molteplicità e il pluralismo degli approcci che contraddistinguono la sociologia economica e i contesti di riferimento dove è praticata, incoraggiando l’incontro tra laureati, dottorandi e dottori di ricerca provenienti da varie sedi.  La formula residenziale è concepita per agevolare il trasferimento di conoscenze scientifiche in un ambiente informale e stimolante, utile a favorire un confronto dialettico, critico e al tempo stesso costruttivo.

La Scuola è articolata su sei giornate, ciascuna dedicata ad un tema specifico, ma collegati tra loro da un filo conduttore – il lavoro, l’impresa, lo sviluppo – che abbiamo messo al centro della nostra iniziativa. In questa chiave saranno riprese le prospettive teoriche ed empiriche emergenti nella sociologia economica, anche al fine di mettere meglio a fuoco le grandi sfide sociali che ci aspettano nel futuro.

Come saranno strutturate le giornate di lavoro?

Ciascuna giornata di lavoro, in linea con il concept di Scuola “condivisa” che abbiamo adottato, prevede una alternanza tra lezioni teoriche, illustrazione di lavori e ricerche empiriche, approfondimenti seminariali su temi specifici.  Un aspetto da rimarcare è che abbiamo richiesto a coloro che si iscriveranno di inviare un progetto o un lavoro a cui si stanno dedicando, per renderli parte attiva del funzionamento della Scuola. Più concretamente, ogni singola giornata è strutturata in tre parti; durante la mattinata si parte con una relazione di apertura da parte di un docente; si prosegue poi con la presentazione dei progetti e dei lavori di ricerca da parte dei partecipanti, che vengono discussi e approfonditi da uno o due discussants; si continua nel pomeriggio a dare spazio a contributi empirici, mediante l’esposizione di ricerche attinenti agli argomenti sviluppati dai relatori e prevedendo un’ulteriore finestra di lavoro per i frequentanti. Infine, si offriranno degli spazi di discussione su temi di attualità come l’immigrazione e si predisporrà un laboratorio di tecniche per l’euro-progettazione.

 Abbiamo letto che ci sarà una fase di approfondimento su metodologie e tecniche, cosa è previsto?

 Vi è un preciso indirizzo da parte degli organizzatori di accentuare, anche in prospettiva, l’aspetto metodologico nell’approccio scientifico della Scuola. Si è preferito, tuttavia, in questa prima esperienza, non prediligere singoli modelli di analisi o tecniche di ricerca. Nell’attività specifica della prima edizione, ciò si traduce in due spazi metodologici che abbiamo previsto in ciascuna giornata. Il primo è previsto nel pomeriggio, quando saranno presentate dai relatori alcune ricerche empiriche, collegate alle argomentazioni teoriche esposte durante la mattinata. In tal modo attraverso questi contributi si metteranno al centro della discussione i metodi e le tecniche utilizzate per la loro realizzazione. Cercheremo, insomma, di socializzare al meglio i percorsi attraverso cui sono stati raccolti i dati, sono stati elaborati e interpretati. Il secondo riguarda i progetti ed i lavori dei partecipanti che di volta in volta saranno invitati a focalizzare l’attenzione sul disegno e sui metodi di ricerca adottati, sulla loro congruenza e coerenza rispetto alle domande di ricerca e alle ipotesi di partenza, sui risultati conseguiti ripercorrendo in tal modo l’impostazione metodologica che hanno prescelto.

 I partecipanti avranno la possibilità di presentare la propria ricerca (in corso o conclusa) e di discuterne con un professore come discussant. Come mai avete fatto questa scelta?

 Abbiamo ritenuto che ciò potesse rafforzare l’idea di Scuola che intendiamo portare avanti: la riflessione collettiva e la critica per accompagnare e far avanzare ulteriormente progetti in progress o conclusi può servire a migliorarli, ad aprire altre piste di analisi, a facilitare il confronto su temi di ricerca comuni. Si tratta di un modo per dare visibilità al lavoro di giovani studiosi che talvolta non hanno l’opportunità di condividere con una platea più vasta ciò che fanno.  Tutto ciò in uno spirito altamente costruttivo, che mira a sviluppare una comunità scientifica costantemente impegnata a sostenere giovani ricercatori che hanno intenzione di apprendere e applicare saperi, concetti e strumenti appartenenti al campo della sociologia economica.

 Oltre alla parte prettamente didattica avete pensato ad attività sociali per i partecipanti alla scuola?

 La Scuola verrà realizzata nell’isola di Ischia, che offre molteplici occasioni di intrattenimento: dal mare alle piscine termali. Ad ottobre Ischia è particolarmente attraente per i colori che assume e per la tranquillità che offre, trovandoci in coda alla stagione turistica. Il primo giorno è prevista un’escursione sull’isola che darà modo ai frequentanti di esplorare e conoscere la natura e le bellezze paesaggistiche di questo territorio. Momenti di condivisione sociale e convivialità sono poi la cena di benvenuto e gli aperitivi serali, che daranno modo di apprezzare la cultura gastronomica partenopea, organizzati sulla splendida terrazza dell’hotel che offre una vista panoramica sul Castello Aragonese.

 

Paola De Vivo, membro del Direttivo della SISEC, insegna Sociologia Economica e Politiche territoriali presso il Dipartimento di Scienze Politiche dell’Università degli Studi di Napoli Federico II. Ha ricoperto ruoli di coordinamento, direzione e partecipazione in programmi di ricerca nazionali e internazionali. E’ stata Visiting Research Fellow in diverse università e centri internazionali, tra cui l’Institute for Applied Social Science (Varsavia), il Max Planck Institute for the Study of Societies, (Colonia), il Dipartimento di Sociologia della Chuo University (Tokio), l’Università di Belém (Brasile), l’Università del Kent (Department of Antropology), lo Stockholm Center of Organizational Research (SCORE). Ha scritto numerosi articoli, saggi e monografie; tra le sue pubblicazioni principali si segnalano: “Pratiche di concertazione e sviluppo locale” (Franco Angeli, 2004), “Ricominciare. Il Mezzogiorno, le politiche, lo sviluppo” (Franco Angeli, 2006) , “A chi serve il sindacato? I bisogni, le richieste e le aspettative dei lavoratori nella società che si trasforma” (Franco Angeli, 2010) e “Settori di specializzazione del territorio. Incentivi e strategie di policy” (Centro Studi Unione Industriali di Napoli, 2014). “L’impresa come istituzione sociale” (in corso di pubblicazione per la casa editrice il Mulino, 2017). Tra i suoi articoli più recenti: “The Debate in Urban Anthropology and the Development of the Empirical Investigation of Governance”, (Diogenes, Sage, 2016) e “L’industria del Sud. Radici e prospettive dell’aereonautica in Campania” (Meridiana, 2015).

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