I Scuola SISEC 2017. Intervista a Francesco Ramella, Presidente di SISEC (Società Italiana di Sociologia Economica)

La Società Italiana di Sociologia Economica organizza la I Scuola SISEC 2017, che si terrà a Ischia dal 2 al 7 Ottobre, dal titolo “LAVORO, IMPRESA, SVILUPPO: LE PROSPETTIVE DELLA SOCIOLOGIA ECONOMICA“. Abbiamo così deciso di approfondire la conoscenza su questa scuola tramite due interviste. La prima, che presentiamo qui di seguito, è con Francesco Ramella, Presidente della SISEC. La seconda intervista è con Paola De Vivo, membro del Consiglio direttivo della SISEC, promotrice e organizzatrice della scuola.

Perché organizzare una Scuola?

Uno dei motivi per i quali è nata la nostra associazione è l’esigenza avvertita da molti di rilanciare e rivitalizzare le attività scientifico-formative della nostra comunità, non solo attraverso i consueti convegni annuali ma anche mediante altre iniziative. Su questo fronte stiamo mettendo in cantiere diverse proposte, alcune di taglio accademico, altre di tipo divulgativo. Ciò detto, uno degli obiettivi che il consiglio direttivo si è dato fin dall’inizio è quello di mettere in campo delle proposte specificamente orientate alla formazione dei giovani ricercatori, di cui la Scuola è parte integrante. In questa prospettiva la scuola ha per noi una duplice finalità. Da un lato rappresenta un’occasione per socializzare le nuove leve di “ricercatori-in-formazione” sui contributi teorici ed empirici forniti dalla sociologia economica. Dall’altro intende offrigli un’occasione di incontro, non solo tra di loro, ma anche con i docenti e i ricercatori che sono in una fase più avanzata della carriera.

Voglio anche aggiungere un’altra considerazione. Tutti, credo, siamo stati molto impressionati dalla larga partecipazione di giovani al convegno-costituente della SISEC. Questa scuola vuole essere anche un messaggio di ringraziamento e di attenzione nei loro confronti. Così come lo sono altre iniziative lanciate sul nostro sito, come ad esempio la rubrica “Senso Interviste”, che ospiterà le esperienze di alcuni giovani sociologi e sociologhe vincitori di bandi di ricerca in Italia e all’estero. É in questo spirito, perciò, che il consiglio direttivo ha deciso anche di stabilire una quota di iscrizione che riteniamo ragionevole ma che non sarà in grado di coprire tutte le spese organizzative. Al resto penserà la SISEC, con l’aiuto del dipartimento di Scienze Politiche di Napoli e del lavoro volontario dei docenti che vi parteciperanno. Si tratta, a nostro avviso, di un piccolo ma significativo “investimento” sulle nuove generazioni di sociologi economici italiani.

Perché organizzare la Prima Scuola SISEC 2017 a Ischia?

La scelta di Ischia è stata determinata da due considerazioni. La prima è la disponibilità offerta dal dipartimento di Scienze Politiche dell’Università di Napoli Federico II, che intendo qui ringraziare per la collaborazione. La seconda è la nostra volontà di fornire un soggiorno “piacevole” a coloro che si iscriveranno. Sappiamo tutti quanto sia importante la qualità del contesto in cui si svolgono queste iniziative al fine di favorirne la loro riuscita. Poniamola così: lo scenario di Ischia rappresenta una sorta di “incentivo selettivo” per la partecipazione alla scuola.

Come è avvenuta la scelta dei temi trattati?

In questa prima edizione, che ha (per noi) un carattere sperimentale, abbiamo preferito presentare una pluralità di prospettive di ricerca. Piuttosto che fare una edizione tematica, focalizzata su un singolo argomento e/o su un metodo di ricerca, abbiamo deciso di proporre un giro di orizzonte sulla sociologia economica. Questo orientamento ci ha inevitabilmente imposto di selezionare i temi proposti in questa prima edizione, che certamente non esauriscono quelli centrali nella nostra disciplina. La nostra è una comunità plurale e articolata, al cui interno stanno affiorando anche nuove prospettive analitiche. Per questa ragione, se la scuola avrà successo è nostra intenzione riproporla anche negli anni a venire, cambiando in ogni edizione temi e docenti. Tutti coloro che vorranno dare il loro contributo, perciò, troveranno uno spazio adeguato nei prossimi anni. Sono infatti convinto che l’organizzazione di qualsiasi attività SISEC rivesta una molteplicità di significati ed obiettivi, ugualmente importanti: la creazione di iniziative di qualità, il consolidamento del dialogo e del confronto all’interno della nostra comunità scientifica, l’apertura verso l’esterno. Concludo dicendo che la scelta del “format” della scuola, oltre che di una esplorazione condotta sulle altre scuole estive offerte in ambito sociologico, si è potuta avvalere anche di una rilevazione sui fabbisogni formativi dei “sociologi economici non strutturati”, condotta dalla loro rete organizzativa “SENSO”. Questa indagine ci ha aiutato a calibrare meglio la nostra proposta.

 

 Francesco Ramella è Presidente della SISEC, la Società Italiana di Sociologia Economica. Insegna Sociologia dello sviluppo all’Università di Torino, dove dirige il corso di laurea in Scienze Politiche e Sociali e il master internazionale in Public Policy and Social Change (MAPS) presso il Collegio Carlo Alberto di Moncalieri. Fa parte: del comitato di redazione di “Stato e Mercato”; dell’editorial board di “South European Society & Politics”; del comitato scientifico di Unires (Italian Centre for Research on Universities and Higher Education Systems); del Comitato di direzione della collana di Scienza Politica della casa editrice MaggioliDa diversi anni si occupa di temi legati alla sociologia dello sviluppo e dell’innovazione. Tra i suoi lavori più recenti: Sociologia da Inovação Econômica (UFRGS Press 2017, in corso di pubblicazione); Into the Crisis: Fab Labs – a European Story (con C. Manzo, in “The Sociological Review” 2017, in corso di pubblicazione); The ‘Enterprise of Innovation’ in Hard Times: Corporate Culture and Performance in Italian high-tech Companies (in “European Planning Studies”, 2017); The Innovation Paradox in Southern Europe. Unexpected Performance During the Economic Crisis (con D. Donatiello, in “South European Society & Politics”, 2017); Sociology of economic innovation (Routledge 2016).

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